Il rifugio "Luigi Vaccarone" dispone di 15 posti letto in un unica camerata ed offre una cucina semplice (abbondante) e sana. Gli ingredienti della nostra ristorazione sono scelti con cura e provengono (nei limiti delle possibilità che la nostra situazione offre) da produttori locali, oppure dal mercato biologico o equosolidale. Il trasporto dei viveri avviene attraverso elicottero all'apertura del Rifugio, mentre durante la stagione sale a spalle, così come i rifiuti; altro motivo per cui poniamo molta attenzione nella scelta degli imballaggi e dei contenitori.
Il rifugio, costruito nel maggio del 1900 dal CAI di Torino e successivamente ceduto al CAI di Chiomonte, è dedicato all’Avv. Luigi Vaccarone. Luigi Vaccarone – di nobile famiglia piemontese – nel 1863 fu tra i 200 fondatori del Club Alpino Italiano presenti nella “prima lista di adesione”, unitamente ai più noti Quintino Sella, Bettino Ricasoli e Giovanni Battista Schiapparelli.
IL BIVACCO SIBILLE, ADIACENTE AL RIFUGIO, E' DA CONSIDERARSI A TUTTI GLI EFFETTI COME LOCALE INVERNALE, QUINDI L'UTILIZZO DELLO STESSO NEL PERIODO DI APERTURA DEL RIFUGIO E' REGOLAMENTATO DAL GESTORE.
Le nostre tariffe sono:
SOCIO CAI
Mezza pensione
Adulti 46,00 €
Under 25 40,00 €
Under 16 37,00 €
Under 10 30,00 €
NON SOCIO CAI
Mezza pensione
Adulti 58,00 €
Under 25 51,00 €
Under 16 42,00 €
Under 10 33,00 €
Per avere le agevolazioni di socio CAI è NECESSARIO esibire la tessera con il bollino in corso di validità.
Il rifugio Luigi Vaccarone è situato nei pressi del lago dell’Agnello nel comune di Giaglione (TO), in Val di Susa, a 2.743 m s.l.m. Per scoprire come raggiungerci clicca sui possibili punti di partenza sulla cartina.
Dalla ss 24 dalla S.S. 24 in direzione Bardonecchia prendere il bivio a destra per Eclause – Grange della Valle fino a raggiunge la località Grange della Valle (1769 m).
Da qui si prosegue a piedi su una strada sterrata che con un paio di tornanti, arriva fino alla quota del rifugio Levi Molinari (1849 m.), che si trova a sinistra nel bosco di larici. Prendere a destra la mulattiera ex-militare, che conduce prima ad una conca di pascoli dove si trovava la fontana di S. Giovanni (2055 m.) e poi si inerpica a tornanti ampi fino al Passo Clopacà (m. 2750, segnavia rosso/bianco). Dal colle (segnavia Giallo più rosso/bianco) si scende leggermente verso la Valle Clarea, poco oltre si tralascia il bivio che scende nel vallone del Tiraculo, per continuare a mezza costa in direzione nord, per chine dapprima erbose e poi detritiche, in ultimo per cresta morenica si sale in direzione del lago dell’Agnello (2768 m.) ed in breve al Rifugio.
Seguire la strada in direzione delle frazioni Ramats, quindi svoltare per il Cels, dopo circa 1.5 km imboccare la carrozzabile che conduce alle Grange del Guy (m. 1366).
Qui parte la mulattiera che con ampi tornati sale alle Grange Pertuso e quindi allo sbocco del Traforo di Thuille (m. 1980) detto anche Pertus de Romean, una galleria di circa 500 metri di lunghezza, scavata a mano nel 1500 da Colombano Romean, per portare l’acqua del vallone Tiraculo alle regioni Ramàts e Cels. Continuando verso destra si arriva fino alla cima dei Quattro Denti di Chiomonte (m. 2100). Una breve discesa porta alle Grange Thuille (m. 2024) ed al guado sul Rio Tiraculo, il sentiero sale fino ad unirsi con quello proveniente dal Passo Clopacà. Da qui si prosegue in falsopiano verso il Lago dell’Agnello (2768 m.) ed in breve si raggiunge il Rifugio .
Salendo in direzione del colle del Moncenisio, imboccare a sinistra la strada della Valle Clarea, inoltrarsi fin poco oltre il bacino artificiale, in località Case Goranda (m. 1100).
Attraversare il Torrente Clarea e per mulattiera raggiungere prima l’Alpe del Tiraculo (m. 1392), e poi le Grange Valentino (m. 1964). Superato il Rio Tiraculo (m. 2020) si prosegue in salita fino all’unione con il sentiero proveniente dal Passo Clopacà. Quindi si continua a mezza costa in direzione nord, per chine dapprima erbose e poi detritiche, in ultimo per cresta morenica si sale in direzione del lago dell’Agnello (2768 m.) ed in breve al Rifugio.
Da Susa con la Strada statale 25 del Moncenisio fino al colle, poi raggiungere il colle del Piccolo Moncenisio (m. 2182).
Il sentiero si snoda lungo il vallone delle Savine e il lago delle Savine sino a raggiungere il colle Clapier. Dal colle si giunge in leggera discesa ai laghi del Clapier, quindi superando la barriera del Gias si raggiunge il Rifugio.
Con la riapertura del Rifugio Vaccarone e i lavori di ripristino e segnalazione di parte dell’itinerario,
è nuovamente possibile percorrere il Tour dell’Ambin , uno storico itinerario molto frequentato in
passato.
Col passare degli anni diventa sempre più importante per invogliare la frequentazione di un percorso
coglierne la “personalità” che è definita da un insieme di fattori che spesso non si limitano solo più
all’aspetto paesaggistico. Nelle tappe del trekking i nostri passi ci portano a confrontarci con la
fatica di coloro che l’hanno percorso in tanti secoli di storia dai Celti ai Romani, forse gli elefanti
di Annibale, sicuramente i Valdesi nell’epico rientro dall’esilio, non mancano i resti delle
fortificazioni dell’ultima guerra. Ma non solo: la storia è anche quella della fatica del quotidiano dei
pastori, dei passi rapidi e silenziosi di bracconieri, contrabbandieri, partigiani. Ma anche quella dei
primi alpinisti che esplorano per sport le nostre valli da Baretti e Vaccarone a Coolidge arrivato a
caccia di prime ascensioni fin dall’Inghilterra. La storia è anche quella del mutare del paesaggio
cercando di scoprire ciò che rimane degli antichi ghiacciai e delle loro tracce tra splendidi laghetti e
rocce levigate. Poi i continui avvistamenti di camosci, stambecchi, cervi, caprioli, con la
consapevolezza che ci si muove in un paesaggio in cui si nascondono altri animali che difficilmente
vedremo, ma che con la loro presenza nobilitano il territorio: aquile, gipeto, volpi, lupi, addirittura
la lince avvistata proprio al lago del Moncenisio.
Non ultimo elemento di fascino è la solitudine in cui ci si immerge affrontando il tour dell’Ambin.
Sembra quasi che anche nelle traversate per molti sia necessario fare coda sui sentieri, prenotare i
rifugi da un anno all’altro, noi invece vi proponiamo il piacere del silenzio e dell’eccezionalità di
muoversi in un paesaggio spesso selvaggio, in compagnia di voi stessi.
Tappe
Difficoltà
Periodo
Rifugio Luigi Vaccarone
loc. Lago dell’Agnello 10050
Giaglione (TO) – Italia
Gestore: Andrea Santoro
Puoi contattare il rifugio:
telefonando al numero +39 0122 33 226 (rifugio) oppure +39 320 0647629 (nei periodi di chiusura)
scrivendo una mail a: info@rifugiovaccarone.eu